(Teleborsa) - Le previsioni degli esperti si sono avverate: nel 2022 la Cina è cresciuta a un tasso sensibilmente inferiore a quello a cui aveva abituato il mondo. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, l'economia cinese ha chiuso il 2022 con un Prodotto Interno Lordo (PIL) al +3%, sui minimi dagli anni '70 principalmente per colpa della politica Zero Covid, che ha iniziato a invertire solo nell'ultima parte dell'anno.
Si tratta di un dato di gran lunga inferiore al +8,4% registrato nel 2021, ma superiore alla stima del mercato. La lettura è anche più bassa rispetto all'obiettivo governativo di una crescita del 5,5%, annunciato lo scorso marzo prima degli ulteriori lockdown e dell'improvviso abbandono delle restrizioni a dicembre.
Il quarto trimestre dell'anno ha registrato, invece, un'espansione nulla dell'economia su base congiunturale (-0,8% atteso, +3,9% il trimestre precedente), mentre l'aumento tendenziale è stato del 2,9%, superiore al +1,8% atteso dagli analisti (+3,9% il trimestre precedente).
Cosa si prevede per il 2023? Secondo gli esperti il PIL cinese potrebbe registrare un aumento maggiore, pari al 4,8%. L'Ufficio Nazionale di Statistica ha affermato che le basi della ripresa "non sono ancora solide", evidenziando un contesto internazionale che rimane "complesso e severo".
Tra gli altri dati macroeconomici diffusi oggi, la produzione industriale è aumentata dell'1,3% a dicembre rispetto a un anno prima (superiore a una previsione dello 0,2% ma inferiore al +2,2% del mese precedente), le vendite al dettaglio sono diminuite dell'1,8% (rispetto a un calo previsto del 8,6% e dopo il -5,9% del mese precedente), il tasso di disoccupazione è sceso al 5,5% (atteso per 6%, precedente al 5,7%).
Cina, crescita PIL 2022 ai minimi da 40 anni per politica Zero Covid
17 gennaio 2023 - 07.46