(Teleborsa) - Le società dell'Unione europea potrebbero essere in grado di pagare il gas russo in rubli senza violare le sanzioni del Vecchio Continente contro Mosca, anche se l'implementazione della procedura non è ancora chiara. È quanto afferma la Commissione europea in un documento, inviato agli stati membri e pubblicato online, che contiene alcune FAQ riferite al provvedimento di marzo con cui il Cremlino chiede agli acquirenti di energia di aprire conti bancari con Gazprombank, nei quali i pagamenti in euro o dollari potranno essere convertiti in rubli.
"Le società dell'UE possono chiedere alle loro controparti russe di adempiere ai propri obblighi contrattuali con le stesse modalità di prima dell'adozione del Decreto, ovvero depositando l'importo dovuto in Euro o Dollari - si legge nel documento - Il decreto 31 marzo non preclude una procedura di pagamento in linea con le misure restrittive dell'UE. Tuttavia, la procedura per le deroghe alle prescrizioni del Decreto non è ancora chiara".
Alla domanda se gli importatori di gas dell'UE possono interagire con Gazprom e GazpromBank per cercare una soluzione accettabile o se possono aprire un conto in euro con GazpromBank per i pagamenti del gas, l'esecutivo UE ha risposto: "Le sanzioni vigenti non vietano l'impegno con Gazprom o GazpromBank, al di là dei divieti di rifinanziamento relativi a quest'ultima [...]. Allo stesso modo, non vietano l'apertura di un conto con GazpromBank. Tale impegno o conto, tuttavia, non dovrebbe portare alla violazione di altri divieti previsti dai regolamenti UE".
A un quesito se gli operatori dell'UE possono effettuare bonifici in euro sul conto presso GazpromBank se, in precedenza o contemporaneamente, hanno dichiarato chiaramente che il loro obbligo di pagamento termina con questo trasferimento, viene risposto: "Sì, le società dell'UE potrebbero dichiarare chiaramente che intendono adempiere ai propri obblighi derivanti dai contratti in essere e considerare i propri obblighi contrattuali in merito al pagamento già adempiuto pagando in euro o dollari, in linea con i contratti esistenti, come prima dell'adozione del decreto".