"Una cosa fondamentale è il messaggio che il governo, e in generale la maggioranza, deve dare in termini di fiducia che promana dal governo, dal Parlamento e dalla maggioranza. Le circostanze hanno offuscato le prospettive ma anche la capacità di esprimere l'indirizzo di politica e di economia è una strada che ci deve portare a affermare la governabilità che si esprime con decisione e unità di intenti che è quello che vogliono vedere i cittadini: fra la riaffermazione dei vari partiti e l'unità di intenti sono sicuro che i cittadini scelgono la seconda", ha dichiarato il presidente del Consiglio in merito alle crepe registrate all'interno delle forze politiche che appoggiano l'esecutivo.
"Siamo molto consapevoli del disagio sociale, soprattutto per chi teme l'impatto dell'inflazione e siamo pronti e intervenire. L'abbiamo già fatto nel recente passato, sono stati stanziati 15,5 miliardi. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio le dimensioni dell'intervento necessario e come finanziarlo", ha quindi assicurato Draghi, sottolineando l'importanza della "cornice europea" e che sono "tutti al lavoro per rispondere a uno shock comune".
Nel documento sono state riviste al ribasso le previsioni di crescita: dal 4,1%, a causa della guerra che ha determinato vari fattori di rallentamento dell’attività economica, le previsioni sono state aggiornate al 2,9% quest’anno, e al 2,3% nel 2023. "Il documento è stato approvato in leggero anticipo rispetto alle normali scadenze per essere propedeutico ad altri interventi di politica economica", ha spiegato il ministro all'Economia Daniele Franco intervenuto in conferenza stampa al fianco del presidente Draghi. "Il 2021 si è chiuso bene, con una crescita del 6,6%, con un indebitamento netto e un debito pubblico inferiore all'attesa", ha sottolineato. "Su questo scenario negli ultimi 40 giorni è intervenuta la guerra" in Ucraina "che ha determinato vari fattori di rallentamento dell'attività economica" con "un aumento dei prezzi dell'energia. Il prezzo del gas aveva raggiunto un picco a dicembre e poi era sceso. Oggi è del 13% superiore di quello di dicembre e sei volte superiore a quello del marzo di un anno fa", ha affermato Franco.
"L'andamento dei conti l'anno scorso è stato migliore delle attese, anche quest'anno è piuttosto buono", ha però sottolineato il ministro dell'Economia. Il governo ha fissato il deficit tendenziale 5,1 e confermato gli obiettivi di finanza pubblica della Nadef del 5,6%, "Una scelta di prudenza", ha spiegato Franco, che concede comunque un "margine di azione di mezzo punto prodotto", che verrà usato in una manovra "espansiva per spingere la crescita".