(Teleborsa) - Mentre si continua a negoziare, non si ferma l'offensiva di Mosca in Ucraina. Nelle prime ore del mattino, si sono udite tre forti esplosioni nella zona dell'aeroporto civile di Leopoli subito dopo che avevano suonato le sirene d'allarme e una enorme colonna di fumo si è alzata dalla zona del raid, come mostrano le diverse foto e i video circolati sui social.



L'aeroporto di Leopoli si trova nella zona sud-Ovest della città, nel distretto di Frankvskyi. Diversi testimoni residenti non lontano dalla zona hanno parlato, sulle chat telegram, di esplosioni provocate da tre missili. Si tratta del primo attacco alla capitale dell'Ovest dell'Ucraina dall'inizio della guerra.

Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha confermato l'attacco missilistico avvenuto attorno alle 6 (ora locale) nella zona dell'aeroporto internazionale di Leopoli. "Ma l'obiettivo dell'attacco non era l'aeroporto", ha spiegato secondo quanto riferisce il canale telegram Ukraina 24. L'obiettivo potrebbe essere una fabbrica di velivoli situata in prossimità dello scalo internazionale della città, spiegano fonti del governo dell'Oblast di Leopoli sui propri canali telegram. "Al momento non risulta alcuna vittima" nell'attacco, ha affermato il sindaco sul suo canale Telegram. Un briefing del governo dell'Oblast di Leopoli è atteso per questa mattina.

Prosegue intanto anche l'evacuazione dei civili dalla regione di Kiev. Lo riferisce il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riporta la Bbc, che pubblica le foto diffuse dai soccorritori sulle operazioni di stanotte. Oltre mille ucraini sono stati trasportati fuori dalla regione nella notte con autobus e macchine, riferiscono i funzionari del Servizio di emergenza, precisando che queste persone sono ora in un "posto sicuro".

Annunciato in questi minuti che il presidente Vladimir Putin parlerà alla nazione alle ore 13. E Mosca intanto mostra i muscoli. "Sopravviveremo alle sanzioni. Dopo il 2014 abbiamo imparato a contare su noi stessi", dice il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nel corso di un'intervista a Russia Today.