(Teleborsa) - Per la prima volta dopo nove anni – quando settembre 2011 raggiunse il suo massimo storico a quota 1.921,17 dollari – l'oro svetta verso l'alto superando i 1.900 dollari all'oncia e toccando un un massimo di 1.903,94, con un rialzo di circa l'1%. Nel corso della settimana il metallo prezioso ha guadagnato più del 4% segnando il rialzo maggiore in oltre tre mesi.

Tra i fattori alla base di tale corso vanno annoverati il calo del dollaro, le tensioni politiche internazionali, tra Stati Uniti e Cina in primis, e il clima di incertezza dettato dall'emergenza Covid-19. Uno scenario acuito dai timori sulle prospettive di ripresa dell'economia americana che riaccende la corsa al bene rifugio per eccellenza. Secondo gli analisti l'oro è, infatti, percepito come una copertura su inflazione e debolezza delle valute, anche alla luce delle misure di stimolo varate nell'Unione europea e di quelle ulteriori che sono allo studio negli Usa.

Un rally che non è destinato a fermarsi, almeno nel breve tempo. Per gli analisti di Ubs l'oncia potrà sfondare la soglia dei 2mila dollari già a settembre e la risalita continuerà anche nel 2021.