(Teleborsa) - In un agosto quanto mai travagliato dalle vicende della politica, il mercato dell’auto ha fatto registrare un calo del 3,1% che è sostanzialmente allineato con quello con cui si chiude il bilancio dei primi otto mesi del 2019 (-3%). In una economia in stagnazione il mercato dell’auto è dunque soltanto in lieve calo e il dato di agosto consente di affermare che l'impatto delle vicende della politica è stato finora nullo sulla propensione all'acquisto di automobili degli italiani che si mantiene debole, come debole era prima della crisi di Governo.
Dall'inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor a fine agosto emerge comunque che nel corso del mese vi è stato un discreto sviluppo nell'acquisizione di ordini che, se dovesse continuare, potrebbe consentire l'avvio di una fase di moderato recupero nel secondo semestre dell’anno.
Nell'attuale quadro congiunturale si può ipotizzare che, a fine 2019, il volume complessivo delle immatricolazioni si avvicini al livello del 2018, cioè tocchi quota 1.900.000 unità, che è però un volume ancora largamente insufficiente per assicurare la regolare sostituzione di un parco circolante di dimensioni di tutto rispetto come quello italiano, che ha una consistenza di oltre 39 milioni di autovetture ed è fortemente invecchiato con lo shock della crisi del 2008 e soprattutto con il non ancora avvenuto raggiungimento di un livello di immatricolazioni adeguato negli anni successivi.
Promotor: la Crisi politica non ha affondato il mercato dell'auto
Gli operatori auspicano misure di sostegno dal nuovo Governo verso il settore
02 settembre 2019 - 18.30