(Teleborsa) - Mancano dieci giorni alla riapertura delle scuole, ma si può dare per certo sin d'ora che per molte di esse l'8 gennaio le lezioni saranno ad alto rischio di svolgimento: si tratta degli istituti del primo ciclo, quindi delle scuole dell’infanzia e primaria, dove operano decine di migliaia di maestri precari con diploma magistrale, rimasti sbigottiti e professionalmente danneggiati dalla sorprendente sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che prima di Natale ha violato il giudicato espresso in altre sette sentenze del tenore totalmente opposto. La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief che spiega che il disservizio sarà provocato dalle crescenti proteste dei maestri precari con diploma magistrale: lo sciopero riguarda tutto il personale docente con diploma magistrale assunto con riserva o come supplente tramite le Graduatorie ad Esaurimento. Lo stesso giorno sono previsti diversi sit-in: il principale a Roma davanti al MIUR dalle ore 9.00, gli altri dinanzi agli Uffici Scolastici Regionali di Palermo, Torino, Milano e Cagliari.
"L’obiettivo è mandare un chiaro segnale a chi dovrà prendere posizione su una sentenza che ha un sapore molto politico e scarsamente giuridico. Continuiamo a non comprendere come un organismo di giustizia così rilevante possa sconfessare se stesso, producendo tesi diametralmente opposte rispetto a quelle più volte espresse in precedenza sullo stesso quesito. A chiederlo è anche un alto numero di politici che proprio in questi giorni sta auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale che tuttavia non potranno concretizzarsi prima delle elezioni politiche, visto che le Camere a breve saranno sciolte e non è possibile oggi legiferare per trovare una soluzione pronta da mesi: riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria", spiega Marcello Pacifico Presidente Anief.
"Lo sciopero dell’8 gennaio è quindi anche indirizzato a chi governerà nella prossima legislatura. Noi, intanto, come sindacato, proseguiremo la nostra battaglia nei Tribunali, stavolta d'Europa: abbiamo avviato le procedure di pre-adesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il nostro sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa", conclude Pacifico.