(Teleborsa) - Dopo l’ennesimo flop della piattaforma digitale dello Spesometro dell'Agenzia delle Entrate la CGIA chiede che a questo punto la "telenovela" abbia fine.
Lo Spesometro, infatti, è di nuovo in tilt dopo le sospensioni del servizio registrate nei giorni scorsi e la ripresa a singhiozzo del sistema gestito dalla Sogei, mentre i professionisti (CAF e commercialisti) continuano a chiedere a gran voce una proroga della scadenza del 5 ottobre per per l'invio dei dati di fatture emesse e ricevute dalle imprese.
Alla luce di questa situazione il coordinatore dell'Ufficio studi della Paolo Zabeo, dichiara:"Chi ha sbagliato sia chiamato a pagare. Riteniamo che i disagi che sono stati causati in questi ultimi giorni agli addetti ai lavori e ai contribuenti siano rimborsati dal fisco in maniera simbolica con un importo di 5 euro.
Non è più ammissibile che quando l'errore è imputato al contribuente o al suo commercialista questi siano chiamati a versare sanzioni ed interessi pesantissimi, invece, quando sbaglia il Fisco, tutto finisce a tarallucci e vino". La CGIA si appella anche allo "Statuto del contribuente" dove si legge: "Non sono irrogate sanzioni ne' richiesti interessi moratori al contribuente...qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell'amministrazione stessa", affinchè, per questa sfortunata scadenza, sia decisa una moratoria generalizzata delle sanzioni e non a discrezione dei singoli uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate.
Spesometro in tilt, CGIA chiede rimborso simbolico di 5 euro per ogni contribuente
L' Associazione Artigiani Piccole Imprese si appella allo “Statuto del contribuente”
28 settembre 2017 - 14.23