(Teleborsa) - Via libera alla legge di Bilancio 2017. Ieri la Camera ha detto sì alla Manovra con 290 voti a favore, 118 contro e tre le astensioni. Durante la conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan hanno presentato le slide che illustrano le fondamenta su cui poggia la Manovra.
Confrontando i dati da febbraio 2014 a ottobre 2016 si legge che il PIL passa da -2% a una stima per il 2017 del +1%, scende la disoccupazione che dal 13,2% di febbraio 2014 passa all’11,4% di ottobre 2016. Mentre il deficit scende dal 3% al 2,3% stimato per il 2017.
Guardando ai numeri, le slide mostrano che sono stati stanziati 20 mld per industria 4.0 con "megasconti fiscali per chi investe e fa ricerca". Sul capitolo tasse: va giù l'IRES, mentre viene cancellata l'IRPEF agricola e ci saranno interventi sulle partite IVA.
Sul capitolo pensioni, arrivano "30-50 euro per quelle più basse, sotto i mille euro", assicura Renzi che ha spiegato che non si "riusciti ad arrivare a 80 euro".
Per la sanità, ha detto Renzi "le polemiche stanno a zero, c'è un aumento a 113 mld, due in più rispetto all'anno scorso, più il fondo per la non autosufficienza che è 450 mln con un più 50 mln rispetto all'anno scorso".
In arrivo 500 milioni per la povertà. Non poteva mancare il capitolo legato alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto con 4,5 miliardi di interventi. E ancora 3 miliardi per il bonus ricostruzione anche per condomini e alberghi e per riparare il dissesto dell’edilizia scolastica.
10 miliardi sono stati stanziati per le infrastrutture: con lo scopo di valorizzare FS e Anas e un piano per Porti e aeroporti. Sono previsti inoltre 12 miliardi di investimenti pubblici in tre anni, mentre 14,5 miliardi in cinque anni saranno stanziati per l’ambiente per interventi di difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico.
Al pubblico impiego vanno 1,9 miliardi per il rinnovo dei contratti di forze armate e corpi di polizia e per le nuove assunzioni. 3 miliardi agli enti territoriali.
Il provvedimento passerà ora al Senato, per la seconda lettura, ma l'esame comincerà dopo il referendum costituzionale di domenica prossima.