(Teleborsa) - Come da copione la Federal Reserve ha confermato per la settima volta consecutiva i tassi d'interesse USA, che oscillano in una banda compresa fra lo 0,25% e lo 0,50%.

Lo ha annunciato la banca centrale americana alla conclusione del FOMC, il comitato di politica monetaria guidato da Janet Yellen, che non ritocca i tassi da circa un anno: il primo ed ultimo aumento c'è stato a dicembre 2015 ed era la prima volta dal 2006 che il costo del denaro veniva aumentato.

Questa decisione era largamente attesa, anche perché nessuno attendeva una svolta nella politica monetaria a novembre, data l'imminenza delle elezioni presidenziali USA e l'incertezza che sta caratterizzando questi ultimi giorni di campagna elettorale, con il sorpasso di Trump sulla Clinton.

La "normalizzazione" della politica monetaria, appena accennata un anno fa, era stata interrotta prima per le incertezze dell'economia mondiale, poi per effetto delle preoccupazioni legate all'esito elettorale. A dicembre dovrebbe essere la vota buona e sono in molti ad attendere un ritocco all'insù dei tassi. Il cambio di passo, però, sarà molto graduale, come più volte chiarito dal Presidente della Fed.

Quanto alle indicazioni di carattere economico fornite dallo statement del FOMC, viene confermato un rafforzamento del mercato del lavoro e dell'attività economica "ad un ritmo moderato", una debole crescita della spesa delle famiglie ed un'inflazione in modesto recupero ma lontana dal target, anche per effetto dei prezzi energetici.