(Teleborsa) - Appuntamento clou questa settimana, è la riunione della Banca Centrale Europea, in calendario domani 20 ottobre. Il mercato continua a scommettere su un nulla di fatto, in materia di tassi di interesse, ma si interroga sulle prossime decisioni della BCE, in merito al piano di acquisto titoli, QE.
Cosa accadrà alla fine di marzo 2017, quando è prevista la scadenza del Quantitative Easing? L'Eurotower espanderà il programma di acquisto titoli "se necessario" come più volte indicato da Mario Draghi, o sceglierà di procedere con una graduale riduzione di questo stimolo supplementare, nota come Tapering?
Va detto che l'attuale situazione economica non rende urgente alcuna azione da parte della banca di Francoforte e l'istituto centrale potrebbe continuare ad adottare un approccio attendista, rimandando verosimilmente a dicembre la decisione di una eventuale proroga del QE.
Ci sono poi da considerare eventi importanti in arrivo, come le elezioni in USA e il referendum costituzionale in Italia, motivi per cui la BCE non vorrà creare turbolenze.
A fare da antipasto al consiglio direttorio di domani, sono stati i numeri sui prezzi al consumo dell’Eurozona, ancora ben lontani dal target del 2% fissato dalla BCE, nonostante il Quantitative easing e le altre misure dispiegate ormai da tempo.
Migliora comunque la dinamica inflazionistica e l’Eurozona comincia a vedere un po’ di inflazione. L’Eurostat ha rilevato che i prezzi hanno registrato una ripresa, nel mese di settembre, vantando una crescita dello 0,4% rispetto a un anno prima e in accelerazione dopo il +0,2% di agosto. A settembre 2015, il dato era negativo (-0,1%). Un trend ascendente, dunque, anche se ancora lontano dall'obiettivo dichiarato dalla BCE.
BCE al bivio. Espandere o ritirare il QE?
L’Eurozona comincia a vedere un po’ di inflazione
19 ottobre 2016 - 12.54