(Teleborsa) - Non parla di tassi né della tempistica di una stretta futura. Ma Janet Yellen fa capire di essere disposta ad accettare un surriscaldamento dell'economia per fare fronte agli effetti della crisi finanziaria del 2008. Parlando a un evento organizzato dalla Fed regionale di Boston, il governatore della banca centrale americana si domanda se permettere una "economia ad alta pressione" possa invertire alcune dinamiche che si sono venute a creare dopo la Grande Recessione, la peggiore crisi dalla Grande Depressione degli anni '30 del secolo scorso.
La prima donna a guidare la Fed però riconosce che una politica monetaria accomandante per troppo tempo "potrebbe avere costi che superano i benefici". Lascia intendere che la Fed potrebbe accettare di vedere l'inflazione - sotto il target di crescita annuale del 2% dal 2012 - correre più del voluto perché "l'influenza delle condizioni del mercato del lavoro sull'inflazione in anni recenti sembra essere più debole di quanto sia stato prima della crisi finanziaria" del 2008. Yellen però precisa che il declino dell'inflazione è stato "abbastanza modesto" considerato quanto in alto si era spinto il tasso di disoccupazione. "Allo stesso modo, salari e prezzi sono saliti poco mentre il mercato del lavoro si riprendeva gradualmente".
Fed, Yellen: "Surriscaldamento economia può aiutare la ripresa"
Una politica monetaria accomandante potrebbe avere costi superiori ai benefici
15 ottobre 2016 - 12.08