(Teleborsa) - Una possibile vittoria del No al Referendum Costituzionale potrebbe costare caro non solo all'Italia, ma all'Europa intera. A lanciare l'allarme il Financial Times, che in un articolo dal titolo: "La saga delle banche italiane diffonde dolore" ha spiegato come i problemi delle banche "potrebbero fare deragliare il futuro politico del paese". Le urne, infatti, potrebbero essere usate dai cittadini ormai "stufi" "per punire il governo". "L'elettorato è distratto dalle infinite storie di corruzione nell'elite politica", mentre "molti elettori credono che il governo aiuti il business a scapito dei piccoli risparmiatori", nonostante l'intervento dell'Esecutivo per allontanare temporaneamente la crisi attraverso il progetto di dismissione delle sofferenze delle banche tricolore, in primis quelle del Monte dei Paschi di Siena, in capo al Fondo Atlante.

Alla base dei problemi del sistema bancario italiano "c'è la mancanza di crescita che affligge i paesi della valuta unica, che contribuisce ad un malessere che potrebbe privare Matteo Renzi della sua legittimità e con ciò la possibilità di portare avanti le riforme". Quindi se vincesse il No, scrive il quotidiano, "le conseguenze sarebbero severe ritardando la riforma costituzionale". "Un governo tecnico non avrebbe efficacia. Se si tenessero elezioni anticipate sarebbe improbabile avere un nuovo governo con un mandato favorevole alle riforme".
La questione sembra però non essere puramente italiana, in quanto "potrebbe avere conseguenze ancora più serie per le prospettive economiche e politiche dell'Eurozona".