(Teleborsa) - Il referendum costituzionale si farà "presumibilmente a ottobre", al massimo il 6 novembre, e non ci sarà l'ipotizzato "spacchettamento". Lo conferma il Premier Matteo Renzi in una intervista al Corriere.

Seocndo il numero uno di Palazzo Chigi, lo spacchettamento "non sta in piedi", perché "in ballo c'è la Costituzione" e questa ha delle regole che non consentono di dividere in più quesiti il referendum sulle riforme costituzionali.

Escluso dunque un referendum "a la carte". "Trovo che ci sia un grandissimo Truman show: si spacchetta o non si spacchetta? A natale si spacchetta! poi deciderà la Cassazione", ha affermato il Premier, ribadendo che a suo giudizio "la domanda è semplice: volete continuare con questo Parlamento o cambiare? Volete un sistema in cui le regioni continuino con i poteri di oggi o meno? Alla fine si fa chiarezza".

Quanto al pericolo di una vittoria del NO, Renzi ha escluso che un elettore medio del M5S possa votare contro qualcosa che fa risparmiare soldi al Paese e che riduce il numero dei parlamentari, mentre voterà contro chi mira a tenere stretta la sua poltrona.