(Teleborsa) - Le grandi città inglesi non sono bastate a frenare l'onda antieuropeista: la Gran Bretagna ha votato in maggioranza per uscire dall'Unione europea, facendo così aumentare i timori per uno choc nell'economia mondiale. Gli inglesi hanno scelto la Brexit smentendo di fatto tutti i sondaggi della vigilia.

Di fronte all'esito del referendum britannico, l'Orso si scatena sui mercati finanziari divorando le borse europee, dopo aver assaltato già le piazze asiatiche e i futures statunitensi, che non lasciano presagire nulla di buono per la partenza di Wall Street, più tardi.

Sul mercato valutario, sessione debole per sull'Euro / Dollaro USA, che scambia con un calo del 3,13%. Caduta verticale per la sterlina che ha raggiunto i minimi degli ultimi 31 anni, arrivando a toccare i livelli del 1985. Giornata di forti guadagni per l'oro, bene rifugio per eccellenza, che segna un rialzo del 5,34%. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 47,59 dollari per barile, con un ribasso del 5,03%.

Torna a galoppare lo spread, che si posiziona a 161 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento dell'1,51%. Restando sul mercato dei titoli di Stato, è boom di richieste per i Treasury USA, per l'effetto "fly to quality": gli investitori si dirigono verso porti ritenuti più sicuri dove parcheggiare denaro.

Forti le vendite tra gli indici del Vecchio Continente, Francoforte, arretra del 7,32%. Riduce le perdite Londra, che mostra una caduta del 4,74%. In caso Brexit, gli analisti di UBS, hanno previsto che l'indice di riferimento del mercato britannico FTSE 100 potrebbe scendere al livello più basso del 2011, ovvero scivolare fino a raggiungere la soglia dei 5000 punti. Lettera su Parigi, che registra un importante calo dell'8,79%. A Milano, forte calo del FTSE MIB -10,55%.

Forti vendite sui titoli, in particolare bancari e industriali.