(Teleborsa) - Si avvicina la data del referendum sulla Brexit, in agenda il 23 giugno prossimo, mentre si moltiplicano gli appelli delle istituzioni e dei leader europei affinché l'Inghilterra resti nell'Unione Europea.
"Bisogna essere fiduciosi che il popolo inglese capisca i benefici di restare in Europa, per loro e per gli altri Paesi", ha dichiarato sabato il ministro del'Economia, Pier Carlo Padoan, a margine del Consiglio per le relazioni Italia-USA, ricordando che in ogni caso la BCE dispone di "misure adatte per contrastare le turbolenze, che sarebbero comunque di breve durata". Sulla stessa linea le dichiarazioni fatte dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Intanto sono arrivati i primi sondaggi sul voto di giovedì dopo l'uccisione della deputata laburista, Jo Cox, che questa volta danno in vantaggio i favorevoli alla permanenza nell'Unione.
Il fronte del sì (Remain) è tornato davanti a quello del no (Leave), con un solo punto di vantaggio (45%) secondo il centro demoscopico Yougov scelto dal Sunday Times mentre per Survation lo scarto è maggiore 45% a 42%. Parità al 44% invece per Opinium.
Lo spostamento, dicono gli esperti, sembra essere determinato più dai timori delle ripercussioni economiche che dall'emozione suscitata dall'assassinio di Jo Cox.
Il premier inglese David Cameron è tornato sul tema, dichiarando che "dal voto non si potrà tornare indietro" e che lasciare l'Unione Europea sarebbe "un grande errore", visto che l'economia britannica è in bilico e che un voto favorevole sulla Brexit potrebbe causare una grave recessione, facendo diventare il Paese "permanentemente più povero". Quale che sia l'esito del referendum, Cameron non si dimetterà.