(Teleborsa) - Per la prima volta la Chairwoman della Fed, Janet Yellen, apre ad un nuovo rialzo dei tassi di interesse USA, congelato a partire dallo scorso dicembre, quando la banca centrale americana aveva tentato di avviare l'exit strategy, poi messa in stand-by.

In un discorso preparato per la Harvard University, la numero uno della Federal Reserve ha detto che "è appropriato" pensare di alzare i tassi nei prossimi mesi e che l'inflazione tornerà a crescere. Questa affermazione, sulla quale sembra esservi una convergenza fra i membri della Fed, è fondata su una serie di considerazioni in merito alle condizioni dell'economia americana.

La Yellen ha ricordato che il mercato del lavoro è migliorato molto e che gli Stati Uniti sono vicini ad un tasso di disoccupazione proprio della "piena occupazione", anche se molti americani lavorano ancora in part-time pur non volendolo. Poi, ha ammesso che la produttività sta crescendo a tassi "irrisori" e che non c'è stato un aumento significativo della crescita dei salari.

Il Presidente della Fed ha anche parlato della crisi economico-finanziaria del 2008, facendo un commento positivo sul "modo magnifico" con cui il suo predecessore Ben Bernanke l'ha gestita, ed ha ricordato che ha guidato l'azione della banca centrale dal 2006 al 2014. "Non abbiamo visto la crisi arrivare", ha affermato, compiacendosi della funzione di cuscinetto che ha avuto la banca centrale.

Dopo le sue parole, sono cresciute le scommesse di un aumento dei tassi USA all'inizio dell'estate, con una probabilità segnalata dai Future sui Fed funds del 35% per giugno e del 60% per luglio. Anche il dollaro sconta questa eventualità ed ha spinto l'euro su minimi di 1,1119 USD.