(Teleborsa) - L'operazione di ricapitalizzazione di Saipem da 3,5 miliardi di euro sta per concludersi, con la riofferta in borsa dei diritti inoptati dell'aumento di capitale, che durante il periodo di trattazione in borsa hanno quasi azzerato il loro valore (-92%). Anche il titolo Saipem ha molto sofferto, dimezzando il suo valore nell'arco dello stesso periodo, dai circa 0,62 euro del 25 gennaio (data di inizio dell'operaizone) a 0,363 euro attuali (oggi il titolo perde circa il'1%).
La performance del titolo sembrerebbe però da attribuire ad una sorta di "isteria" del mercati azionari, legata alla fase ribassista delle borse ed al tracollo del prezzo del petrolio.
C'è infatti fiducia in Saipem da parte del management di Eni. Il CFO della società del Cane a sei zampe Massimo Mondazzi in una intervista a Il Sole 24 Ore ha detto "va affermato con forza che i fondamentali dell'operazione sono solidi" e che "il mercato esterno non ha reso l'operazione semplicissima".
"Il risultato finale lo vedremo a ricapitalizzazione avvenuta", ha affermato il manager, ribadendo che Saipem "avrà una struttura patrimoniale rafforzata" e che, dopo l'aumento, "si troverà nelle migliori condizioni per approfittare di un'eventuale ripresa". Parlando del suo business, Mondazzi ha sottolineato che la compagnia attiva nelle perforazioni "è una delle migliori oil service al mondo" ed "ha competenze innegabili che pochi altri competitor hanno".
Riguardo al futuro, il manager ha affermato che, oltre al rafforzamento patrimoniale, Saipem potrà contare anche su un piano di cost saving (risparmio costi) già avviato, che "le permetterà di affrontare anche il cambio di passo dei clienti, in cerca di prezzi più bassi in un contesto profondamente deteriorato dal calo del prezzo del greggio".