(Teleborsa) - Il 2015 è stato giudicato da molti sindacati come un anno deludente per la scuola: la Buona Scuola, infatti, è stata classificata come un'opera incompiuta.
A sottolineare le mancanze il giovane sindacato Anief, segnalando che: il concorso a cattedra è stato organizzato senza riserve per i precari e chiuso ai giovani laureati, malgrado le sentenze definitive dei Tar dicano il contrario; la selezione per nuovi presidi rimane in alto mare, eppure era stato promesso l’avvio entro la fine dell’anno; il concorso per Dsga, i Direttori dei servizi generali e amministrativi che gestiscono il personale Ata, è caduto nel dimenticatoio; mobilità e alternanza scuola-lavoro rimangono provvedimenti sulla carta, con i decreti attuativi di cui non c’è traccia; anche l’organico potenziato rimane parcheggiato in attesa del nuovo Piano triennale dell’offerta formativa, con i neo immessi in ruolo utilizzati su progetti improvvisati. E le assunzioni, che dovevano abolire la ‘supplentite’, alla fine sono state poco più di quelle dell’ultimo Governo Berlusconi.
E il futuro non promette nulla di buono: “i nuovi provvedimenti su assunzioni, ricostruzione di carriera e precariato – spiega il presidente Anief, Marcello Pacifico - presto finiranno sotto la lente dei tribunali. Perché per Anief sono illegittimi. Intanto, il Miur costringe lo Stato a pagare risarcimenti milionari al personale di ruolo e non danneggiato, a seguito degli errori continui e reiterati dovuti alle ‘distrazioni’ croniche del legislatore. Con conseguenze sempre pari a zero. Ma la vera beffa è l’impunità di tutto questo.