(Teleborsa) - La riforma della scuola non ha cancellato le classi pollaio. I genitori di 34 studenti, tutti nella stessa classe, di una classe prima superiore di un linguistico sardo, hanno scritto una lettera al Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, attraverso cui chiedono sdoppiare la classe. "In queste condizioni - denunciano - è difficile fare lezione e solo pochi insegnanti riescono a lavorare in modo decente", scrive la rivista Orizzonte Scuola.
Dopo una riunione per cercare di risolvere la situazione, non si è ancora trovata una via d'uscita. Eppure il comma 84 della Buona Scuola conferisce ai presidi la possibilità di ridurre “il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica”. Anche la normativa preesistente indica come numero massimo, in casi eccezionali, 33 alunni alle superiori.
La Buona Scuola ha dato l’opportunità alle scuole autonome di superare le classi pollaio, ha spiegato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aggiungendo che "a un dirigente scolastico, conviene quindi sicuramente avvalersi di questa facoltà. Piuttosto che farsi carico di responsabilità enormi, mantenendo gruppi-classi con numeri altissimi di alunni: garantire la sicurezza e il diritto allo studio dei discenti è la priorità. È nel suo interesse, oltre che quello di alunni e famiglie, fare in modo di rispettare tali prerogative".