(Teleborsa) - Sale la febbre elettorale in Ucraina, in preda ai sondaggi per le elezioni locali della prossima domenica. Kiev ed altre città dell’Ucraina sono inghiottite nel vivace dibattito politico e tappezzate di cartelloni con le immagini dei candidati.

Non c'è dubbio che queste elezioni siano fortemente contestate, un anno e mezzo dopo il trionfo dell’Euromaidan, la rivoluzione di piazza che nel 2014 sancì l’orientamento europeista dell’Ucraina.

Tuttavia, osservando più da vicino la situazione politica ucraina, non sembra di assistere all’esplosione di una sana democrazia.

La posta in gioco è alta e gli osservatori già riferiscono di situazioni poco trasparenti a ridosso delle elezioni. I connotati di giochi sporchi e sottobanco, oltreché di estremo cinismo, per i quali il sistema politico ucraino è stato conosciuto negli ultimi vent’anni, sono ancora presenti.

La contesa politica locale, un anno e mezzo dopo la vittoria alle elezioni nazionali di Petro Poroshenko, si basa essenzialmente su questioni nazionali, piuttosto che di interesse locale o, al massimo, regionale.

Assomigliano più ad un referendum sulla politica di Poroshenko che, tra sgomitate e lotte intestine per il potere, influenza tutta l’oligarchia legata al business che ancora domina l'Ucraina.