(Teleborsa) - Sono molte le misure approntate dalla Legge di stabilità per le imprese, già applicate o anche solo promesse. E' il caso del taglio dell'IRES che è slittato al 2017 a causa della mancanza di risorse per finanziare la misura.
Il Premier Matteo Renzi ha però promesso un taglio dell'aliquota al 24% a partire dal 2017, ma ha lasciato aperta la porta ad un'anticipazione del taglio al 2016, nel caso in cui Bruxelles decida di concedere al governo italiano un margine di flessibilità in più (quello per l'emergenze migrandi) che vale 3,3 miliardi di euro (o uno 0,2% di deficit in più). Tale matgine andrtebbe a finanziare il taglio dell'IRES, infatti, che impegna circa 3,1 miliardi.
Poi, vi sono gli sgravi per chi assume, introdotti con il Job Act e già in vigore da quest'anno, ma dal prossimo si ridurrà la misura di questi sgravi in misura pari al 40%. Vale a dire che chi assume entro il 2015 avrà uno sgravio totale sino al 2018, mentre chi rinvierà le assunzioni al 2016 avrà uno sgravio in misura ridotta.
Detrazioni per la produttività aziendale (bonus) e per il welfare aziendale, per finanziare i quali sono stati stanziati 500 milioni di euro. Vale a dire che i bonus concessi dalle aziende ai dipendenti avranno un regime agevolato con tassazione al 10% sino ad un tetto di 2.500 euro, mentre verranno completamente detassate una serie di concessioni che normalmente vengono contrattate con le aziende relative al welfare (contributi per asili, istruzione, sanità , previdenza ecc.).
Ancora poche le misure per le partire IVA ed il lavoro autonomo, ma nella legge di stabilità sono stati inseriti i minimi, unba sorta di Job Act per gli autonomi.
Infine, è stata accolta la richiesta avanzata dagli industriali di innalzare al 140% gli ammortamenti per i nuovi investimenti, una misura che dovrebbe al contempo stimolare la spesa in conto capitale delle imprese e rimettere in moto l'economia.
La manovra per le imprese: dagli sgravi per chi assume al taglio dell'IRES
16 ottobre 2015 - 09.59