(Teleborsa) - La Francia ha iniziato a lanciare i suoi attacchi aerei contro i militanti dello Stato Islamico, in Siria. Lo ha comunicato l’ufficio del Presidente Hollande, con una nota redatta ieri.
Senza entrare nei dettagli, la nota dell’ufficio di presidenza comunica che i primi aerei francesi si solo levati in volo ieri, per colpire obiettivi individuati nel corso delle missioni di ricognizione effettuate nelle due settimane precedenti.
Il primo ministro francese, Manuel Valls, ha aggiunto che gli strike dei caccia francesi, avevano il compito di colpire i centri d addestramento dove si sono formare le cellule terroristiche che nei mesi scorsi hanno compiuto attentati in territorio francese.
La Francia, così come la Gran Bretagna, che il mese scorso ha annunciato l’impiego di droni per colpire il territorio siriano, avrebbero già compiuto altri attacchi con presidi dell’Isis in territorio iracheno.
Gli attacchi aerei francesi in Siria, riflettono l’impegno di Parigi nel contrastare l’azione dello Stato Islamico, ma anche la valenza del diritto internazionale che vieta la conduzione di attacchi su obiettivi in Siria, oltre alla consapevolezza che il regime di Assad non avesse fatto nulla nella guerra contro lo Stato islamico.
Ma la situazione è cambiata. La Francia ora dice di avere le prove che gli attacchi terroristici compiuti contro di essa erano stati pianificati proprio in Siria, rendendo legittimi gli attacchi aerei, mossi in territorio siriano a propria difesa.
Il cambiamento più grande dell’intera strategia francese è però che Parigi ha accettato la “variante”, imposta dagli Stati Uniti, che Assad non è più la priorità numero uno da “liquidare”.