(Teleborsa) - Il governo cinese ha deciso di cambiare rotta sull'azione stabilizzatrice dei mercati finanziari, fatta prevalentemente con immissione di liquidità, e punire invece le voci, insistentemente diffuse via internet, per orientare al ribasso gli indici azioni cinesi.
Questa nuova azione ha permesso all'autorità per i mercati cinese, di individuare e punire 197 persone per aver pubblicato on-line dei “rumors” sul crollo del mercato cinese e sulle gigantesche esplosioni nel porto di Tianjin.
Tra gli arrestati ci sarebbero funzionari del mercato azionario e giornalisti dell’agenzia di stampa Xinhua, che al riguardo non ha voluto fornire ulteriori dettagli.
Gli indici azionari cinesi sono tutti crollati di oltre l’8%, dopo una settimana di negoziazione ad alta fibrillazione, che ha inoculato molta paura nei mercati finanziari di tutto il mondo.
Fonti giornalistiche riportano che i “rumors” diffusi avevano ampliato fino a 1.300 le vittime dell’esplosione al porto di Tianjin, di numerosi suicidi a causa del crollo dei mercati e di “voci sediziose”, in vista del 70° anniversario della commemorazione per la fine della seconda guerra mondiale.