(Teleborsa) - Il programma di quantitative easing andrà avanti fino a settembre del prossimo anno o almeno fino a quando sarà necessario a riportare i livelli di inflazione attorno al target della Banca Centrale Europea del 2%.
E' questo uno dei passaggi clou della conferenza stampa del Presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, seguita al meeting di politica monetaria conclusosi con un nulla di fatto in materia di tassi e acquisto di asset.
Draghi ha confermato le attuali aspettative sui prezzi e sulla ripresa economica dell'Eurozona nonostante le "forti incertezze" degli ultimi tempi, parlando di "politica monetaria stabile".
La BCE, ha poi ribadito, è comunque pronta ad usare tutti gli strumenti in suo possesso in caso di necessità.
Non è mancato il solito monito ai singoli Paesi affinché facciano più riforme, soprattutto a livello fiscale e del mercato del lavoro.
Draghi non ha fatto cenno alla crisi greca, limitandosi ad affrontare la questione solo nel momento in cui hanno preso parola i giornalisti presenti a Francoforte.
Quanto al blocco del tetto di liquidità fornita alle banche elleniche, la cosiddetta ELA, Draghi ha spiegato che la decisione di non aumentarla è legata ai problemi delle trattative tra Grecia e creditori aggiungendo che ora ci sono le condizioni per alzare la liquidità, perché "il target della BCE è quello di evitare la Grexit".
Dunque il tetto alla liquidità di emergenza aumenterà di 900 milioni di euro anche se l'Eurogruppo non ha ancora svincolato, formalmente, il prestito ponte da 7 miliardi di euro.
BCE, Draghi conferma il QE e annuncia lo sblocco dei fondi di emergenza alle banche greche
16 luglio 2015 - 15.05