(Teleborsa) - L'ultimo appello dell'UE ad Atene, cui ha dato voce il Presidente della commissione europea Jean Claude Juncker, in conferenza stampa, ha generato una nuova ondata di polemiche ed è scaturito, secondo la stampa ellenica, da una telefonata infruttuosa del Premier Alexis Tsipras a Juncker.

In primis, parole dure sono giunte da Atene, dove il portavoce del governo ellenico, Gabriel Sakellaridis, ha rimarcato che "in un negoziato, l'indice di buona fede e credibilità necessario è la sincerità".

E toni altrettanto forti sono stati usati dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha commentato gli sviluppi della vicenda ricordando che domani scade il precedente programma di aiuti alla Grecia (l'ennesimo ultimatum) e che l'offerta giunta da Bruxelles è estremamente "generosa" e frutto dello "spirito di compromesso" che è alla base dell'UE.

Poi, Angela Merkel ha lasciato una porta aperta a Tsipras, nel caso in cui vorrà riprendere i negoziati dopo il referendum, dicendo che non intende condizionare la consultazione popolare. Peccato, che il suo ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble, si stia già premurato di sondare gli effetti del fallimento della Grecia sulla Germania e sul resto dell'UE, che a suo dire "sono limitati".

Nel frattempo, anche il Presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha detto che lascerà una porta aperta al governo Tsipras, nel caso in cui volesse riavviare le trattative.