(Teleborsa) - Il nuovo testo della Riforma della scuola sulle assunzioni rischia di generare il caos.
Il maxi emendamento approvato ieri prevede che tutti i docenti che confluiranno nell’organico funzionale non potranno essere immessi in ruolo subito. E nemmeno entro settembre, perché gli Uffici scolastici regionali dovrebbero distribuire l'organico approvato nella tabella annessa al nuovo disegno di legge tra le singole province in base al fabbisogno delle scuole che ormai stanno per chiudere.
Inoltre, viene eliminato ogni riferimento temporale sull'ordine delle operazioni per le assunzioni sull'organico di potenziamento, che dovrebbe confluire nell'organico dell'autonomia scolastica già dal prossimo anno scolastico. Però i collegi dei docenti si svolgeranno a settembre: solo allora potranno stabilire i nuovi docenti da attribuire sull’organico funzionale.
Risultato: le assunzioni avverranno ad anno scolastico iniziato ed 1 precario su 2 avrà solo la nomina giuridica, poi sarà scelto dal preside il prossimo anno.
Il Governo "ha continuato a violare il diritto dell'UE, perché non stabilizza chi ha svolto più di 36 mesi su posti vacanti e disponibili. Se consideriamo anche l’assenza di considerazione, ai fini della assunzioni, per gli abilitati Tfa, Pas, all’estero e nelle scuole di Scienze di formazione primaria, per essere nelle regole il piano di stabilizzazione sarebbe dovuto essere di 170 mila unità" considera Marcello Pacifico, Presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal.
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