(Teleborsa) - Sulla Riforma della scuola il Governo è andato sotto sul parere di costituzionalità in commissione Affari Costituzionali del Senato. Determinante è stato il voto di Mario Mauro di Gal che nei giorni scorsi aveva annunciato l'uscita dalla maggioranza. "Da un punto di vista costituzionale, la riforma della scuola è scritta male", ha detto Mauro, sollecitando una revisione.
Sul 10 a 10 finale hanno pesato anche le assenze di Ncd (nuovo centro destra).
Nonostante la cocente sconfitta il premier Matteo Renzi non dà peso all'"incidente" e soddisfatto dalla prova di unità manifestata dal Pd lascia aperta la porta al confronto, ma ribadisce "la riforma la portiamo a casa".
Pronta la replica del sindacato della scuola, Anief che chiede di approvare con urgenza un decreto legge, attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo già previste. "Era inevitabile che di fronte ad una valutazione tecnico-giuridica, la riforma della scuola mostrasse tutti i suoi limiti" commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e "il Governo si sarebbe trovato sotto l’evidenza dei fatti". Ma "per evitare la beffa", a questo punto, che corrisponderebbe ad un allungamento dei tempi e il pericolo di vedere saltare le assunzioni del personale precario e vincitore di concorso, "è bene che si provveda ad approvare con urgenza un dl", attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo già previste. "Finanziamenti e norme già esistono".