(Teleborsa) - Continua ad alimentare ipotesi e contro-ipotesi la storica sentenza della Consulta sulle pensioni, che ha bocciato la norma della riforma Fornero che congelava le rivalutazioni. Un bel colpo per il Governo italiano, arrivato proprio alla vigilia del 1° maggio, che ha creato un "maxi buco da 16 miliardi", per i rimborsi degli arretrati e la rimodulazione dei trattamenti futuri, ed esposto l'Italia al rischio di avvio di una procedura di monitoraggio da parte dell'UE.
Il Premier Matteo Renzi non è parso molto turbato da problema ed ha dichiarato, in una intervista, che c'è tempo per "evitare di fare errori" e aggiungendo "nei prossimi giorni verificheremo le carte". Poi, ha assicurato "non cambieranno i saldi, ci manterremo dentro le regole europee":
Al Ministero dell'Economia, da giorni si lavora sui saldi per tentare di trovare una soluzione che consenta all'Italia di rimanere in linea con le regole di bilancio europee.
Si profila ora, in vista del Consiglio dei Ministri di venerdì, l'ipotesi di una mini-spesa per i rimborsi delle pensioni, attuabile con una distinzione per fasce di reddito, valida sia per il passato che per il futuro.
Con la divisione in scaglioni si attuerebbe un importante risparmio, contenendo l'impatto della spesa attorno ai 4 miliardi e rispettando i parametri del DEF (deficit al 2,6%), senza rischio di bocciatura da parte della Consulta, perché verrebbe rispettato il principio di equità e gradualità.
I 4 miliardi mancanti sarebbero reperiti facilmente, partendo dal famoso Tesoretto di 1,6 miliardi, cui andrebbero aggiunte altre forme di copertura che sono attualmente al vaglio dei tecnici del palazzo di via XX settembre.