(Teleborsa) - Il Governo convoca i sindacati della scuola, ma dimentica di far pervenire la comunicazione alla e-mail istituzionale della presidenza Anief.
Il giovane sindacato, informato per vie non ufficiali dell’incontro con le parti sociali, fa raggiungere comunque un suo rappresentante all’incontro tra i componenti dell’Esecutivo e delle organizzazioni sindacali. Ma quando il sindacalista chiede di prendere la parola, per esporre al tavolo di confronto le tante lacune presenti nella riforma della scuola, viene zittito e i componenti del Governo abbandonano la sala.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, "quanto accaduto oggi a Palazzo Chigi è stato un pessimo esempio di democrazia da parte delle istituzioni. È ormai sempre più evidente che il Governo vuole far passare la riforma a tutti i costi e che la convocazione dei sindacati e delle associazioni di categoria rappresenta un inutile gioco delle parti per cercare di acquisire un minimo di consensi. Perché il Governo sa bene che sul testo del disegno di legge sono tutti contrari. Questo comportamento irriguardoso verso il sindacato, inoltre, conferma il pressappochismo di chi ci governa in questo momento".
"La superficialità, quella con la quale si trattano le parti sociali - continua Pacifico - è la stessa con cui sono stati redatti gli articoli che compongono la riforma della Scuola: chi guida il Paese non ha ancora compreso che non si può realizzare una riforma su un punto così importante, la Scuola, senza l’apporto della cittadinanza. Perché i governi passano, mentre chi opera e vive la scuola rimane, con il sindacato a rappresentarli e difenderli".