(Teleborsa) - E' boom nel mercato del lavoro negli Stati Uniti, dove accelera la creazione di posti di lavoro, a dispetto della fase critica che sta attraversando il settore della raffinazione, dove fioccano i licenziamenti in scia al crollo delle quotazioni petrolifere.

Il Job Report ha evidenziato dati nettamente positivi, sia sotto il profilo dell'occupazione che della disoccupazione, alimentando l'aspettativa di un vicino rialzo dei tassi da parte della Fed, che sta ancora meditando.

Secondo il Bureau of Labour Statistics, gli occupati del settore non agricolo nel mese di febbraio sono saliti di 295 mila unità, al di sopra delle attese degli analisti che si attendevano una crescita di 240 mila unità rispetto alle 239 mila riviste di ottobre (257 mila la lettura preliminare).

Invece, sono aumentati meno del previsto gli occupati del settore manifatturiero, che segnano un aumento di sole 8 mila unità, rispetto alle 12 mila attese e contro le 21 mila precedenti.

Il tasso di disoccupazione è sceso ancora, attestandosi al 5,5% dal 5,7% precedente e rispetto al 5,6% del consensus. Il numero di disoccupati totali si attesta così a 8,7 milioni dagli 8,9 di gennaio.

Le retribuzioni medie orarie infine mostrano un incremento dello 0,1% a 24,78 dollari, dopo il +0,5% di gennaio, risultato leggermente inferiori alle attese che indicavano un +0,2%.