(Teleborsa) - La Federal Reserve non ha alcuna fretta di cominciare ad alzare i tassi di interesse.
Arriva un po' a sorpresa, dai Verbali dell'ultima riunione del FOMC, il dietrofront della Banca Centrale statunitense in materia di exit strategy.
La maggior parte dei banchieri ritiene che una serie di fattori quali l'apprezzamento del dollaro, la bassa inflazione e l'incognita Grecia spingono verso un prolungamento dell'attuale politica di tassi vicini allo zero, nonostante i tangibili segnali di miglioramento del mercato del lavoro a stelle e strisce.
Quanto dichiarato nelle Minutes lascia di stucco gli analisti, che stimavano un atteggiamento più aggressivo da parte della Fed.
A questo punto l'attenzione si sposta verso l'audizione di Janet Yellen davanti alla Commissione Finanza della Camera, prevista per mercoledì prossimo. In quell'occasione la Chairwoman potrebbe fornire dettagli sulle tempistiche del primo rialzo dei tassi che, a questo punto, dovrebbe slittare al secondo semestre del 2015.
USA, l'aumento dei tassi può attendere
I Verbali del FOMC sorprendono gli analisti
19 febbraio 2015 - 08.21