(Teleborsa) - Momenti cruciali per la Grecia, messa all'angolo dall'UE, ma ancora decisa a camminare da sola, nonostante la chiusura dei rubinetti finanziari da parte della BCE.
La giornata di ieri è stata densa di tensioni, dopo che l'Istituto di Francoforte aveva voltato le spalle ad Atene, ma anche a causa dell'incontro fra il Ministro delle finanze greco e quello tedesco Wolfgang Schaeuble. Un colloquio che non è stato certo agevole e che ha visto le due controparti, la Grecia e la Germania, restare sulle proprie posizioni.
Secondo Schaeuble la Grecia deve portare avanti i colloqui "con le tre istituzioni con cui ha affrontato il programma di aiuti: BCE, Commissione europea ed FMI", ma il suo collega greco Varoufakis ha ribadito la volontà di voler "trattare" con l'Europa ed ha affermato: "usateci per iniziare nuovo capitolo della storia dell'UE".
Affermazioni che sono apparse ben più moderate di quelle del Premier greco Alexei Tsipras, che in un incontro con i parlamentari di Syriza, ha affermato "la Troika è completamente finita".
Il problema centrale sarà ora capire come la Grecia riuscirà a "sopravvivere" senza il sostegno finanziario della BCE, ma il Fondo Monetario è subito intervenuto, assicurando (per ora) il sostegno finanziario alla Penisola ellenica.
Quanto alla BCE, rumors di stampa dell'agenzia internazionale Bloomberg suggeriscono che la banca centrale potrebbe consentire al governo greco di utilizzare 59,5 miliardi di euro dei fondi di emergenza, ipotesi che invece era stata puntualmente scartata dal governatore della Bundesbank Jens Weidmann.
Intanto, la Grecia è scesa in piazza contro il "ricatto" della BCE. Il corteo di ieri sera è stato convocato via Facebook e, secondo gli organizzatori, hanno partecipato almeno 10 mila persone (erano 5 mila per la polizia). La manifestazione, guidata dallo slogan slogan "No ai ricatti, non abbiamo paura", mirava ad offrire un sostegno al nuovo governo Tsipras contro l'austerità indiscriminata imposta dall'Europa.