(Teleborsa) - La Grecia ha perso un’arteria fondamentale come la Banca Centrale Europea per finanziarie il suo debito e mettere una toppa al suo pericolante sistema finanziario. L’istituto europeo avrebbe deciso infatti di interrompere la linea di credito ad Atene per aumentare la pressione sul giovane governo greco, cedendo alle richieste di austerità tedesche che non prevedono sconti per i paesi europei con i conti governativi in difficoltà.

La decisione della BCE, già preventivata ed annunciata ieri sera a Francoforte, farà aumentare i costi di finanziamento per le banche greche e irrigidire i controlli da parte della banca centrale.

Il Ministero delle Finanze greco ha detto che la decisione non rifletterà eventuali sviluppi negativi nel settore finanziario della nazione.

La prossima mossa spetta adesso al primo ministro Alexis Tsipras, che è salito al potere promettendo di invertire cinque anni di tagli alla spesa, che hanno però portato in dote 240 miliardi di euro di prestiti di salvataggio erogati dalla BCE e dal Fondo Monetario Internazionale.

L’iniziativa della BCE, dai contorni marcatamente politici, è venuta prima che il Ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, incontrasse il suo omologo tedesco, Wolfgang Schaeuble, a Berlino, e qualche ora dopo l’incontro avuto con Draghi.

"Mettere le manette al governo greco da parte della BCE, è quanto di più rigido ci si potesse aspettare”, ha detto Paresh Upadhyaya, strategist valutario e gestore di fondi a Pioneer Investment, che controlla un portafoglio di 248 miliardi di dollari. “Il messaggio della BCE era che il predecessore di Tsipras ha firmato un programma per il quale si è avuta assistenza e non è più possibile tornare indietro”.