(Teleborsa) - A breve il Fondo Monetario Internazionale potrebbe essere costretto ad operare un grande cambiamento nelle sue riserve valutarie.

Secondo l'ultimo rapporto dell'organizzazione internazionale SWIFT (Society for Worldwide Financial Telecommunications), a fine dicembre la proporzione di transazioni monetarie denominate in yuan, la moneta della Cina conosciuta anche come renminbi, è balzata al livello record del 2,17% rispetto all'1,59% di ottobre.
Grazie soprattutto al raddoppio delle transazioni cross-border, la divisa del Dragone è diventata la quinta più usata nei pagamenti internazionali scavalcando il dollaro canadese che quello australiano.
Al primo posto di questa classifica c'è invece il dollaro, seguito da euro, sterlina e yen.

Da rilevare che l'escalation è avvenuta soprattutto nell'anno da poco concluso. Nel 2013, infatti, il renminbi era solo solo al 13° posto.

Secondo gli economisti, questo exploit potrebbe portare l'FMI ad adottare lo yuan come riserva valutaria. A fine anno l'organizzazione con sede a Washington condurrà la revisione dello Special Drawing Rights, un asset in valute creato nel 1969 e usato per integrare le riserve ufficiali dei Paesi membri del Fondo. Il suo valore è calcolato su un paniere di quattro monete internazionali. Al momento queste monete sono il dollaro statunitense, l'euro, lo yen e la sterlina ma per statuto devono essere operate due revisioni in un decennio.