(Teleborsa) - Sempre più drammatica la situazione del rublo sul mercato valutario. A causare la fuga degli investitori dalla divisa russa non solo il nuovo crollo dei prezzi del petrolio ma anche i timori per un eventuale default del debito denominato in dollari detenuto dalle major russe.
In questo momento il cross dollaro/rublo viaggia a 60,5, con la travagliata moneta dell'Est che sta cedendo oltre 9 punti percentuali accentuando una caduta che va avanti da mesi. Ad iniziare il processo di deterioramento i timori per le ricadute sull'economia delle sanzioni imposte dall'Occidente, e le cupe prospettive di crescita della Russia. A gennaio 1 dollaro valeva 33 rubli, oggi quasi il doppio.
Le autorità politiche russe, incluso il Presidente Vladimir Putin, continuano ad affermare che questo crollo è causato da attività speculative.
La Banca Centrale russa è intervenuta di recente per tentare di fermare il sell-off del rublo sia con la vendita di dollari che con un aumento dei tassi di interesse. Tuttavia secondo gli economisti questi tentativi sono stati troppo blandi.