(Teleborsa) - Prezzi del petrolio in caduta libera, a causa del braccio di ferro fra OPEC e Stati Uniti, che sta portando ad un avvitamento delle quotazioni dell'oro nero. Il cartello sta infatti vendendo "a sconto" il petrolio, ma anche i produttori americani che usano le nuove tecnologie di estrazione "shale" e "fracking" stanno meditando come ridurre il costo.
Ad appesantire il mercato, poi, sono sopraggiunte le consuete statistiche settimanali sulle scorte, mai così negative come stavolta. Dai dati emerge, infatti, un'abbondanza che non riesce ad essere assorbita dal mercato.
L'EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano, ha segnalato che le scorte di petrolio nella settimana al 5 dicembre sono risultate in aumento di 1,5 mln di barili, sorprendendo il mercato che attendeva un calo di 2,2 milioni.
Dati anche peggiori per le scorte di benzine, che sono balzate di 8,2 milioni rispetto ai 2,6 milioni attesi, e per gli stock di distillati, che sono saliti di 5,6 milioni rispetto ai circa 900 mila del consensus.
Intanto, il petrolio Light Crude americano scivola al Nymex del 4,78% a 60,77 dollari, mentre il Brent scivola del 4,3% a 63,9 dollari.
Il petrolio crolla a 60 dollari. Pesano l'OPEC e il boom delle scorte
10 dicembre 2014 - 19.51