(Teleborsa) - Potrebbe sfociare in una guerra fratricida il faro acceso dalla Procura russa nei confronti della Banca Centrale del Paese. Un politico della maggioranza ha accusato l'Istituto centrale di aver svalutato il rublo per nuocere alla Russia.
Anche oggi la valuta domestica ha perso terreno nei confronti del dollaro a causa delle sanzioni imposte dall'Occidente e del crollo dei prezzi del petrolio. Ma secondo Yeugeny Fyodorov, deputato di Russia Unita e membro della Commissione Bilancio della Duma, la colpa di questo crollo sarebbe della Banca Centrale.
"La Bank of Russia è un nemico istituzionale del Paese. I suoi veri capi sono all'estero ed io sono certo che faranno di tutto per far crollare ancora il rublo", ha dichiarato alla radio News Service.
Sembra che Fyodorov si sia subito mosso per fermare quello che egli stesso ha definito "nemico di Stato". Secondo l'agenzia Interfax la Banca Centrale avrebbe confermato l'avvio di un'inchiesta da parte del Procuratore Generale.
Ieri il rublo ha ceduto oltre il 6%, mettendo a segno una delle peggiori giornate dai tempi della crisi del 1998.
Un problema in più per il Cremlino, già alle prese con lo spettro di una recessione.
In Russia è guerra fratricida. Banca Centrale accusata di affossare il rublo
02 dicembre 2014 - 18.55