(Teleborsa) - Fra la moltitudine di emendamenti alla Legge di stabilità ce n'è anche uno presentato dal sindacato degli insegnanti Anief, relativo al pagamento degli scatti di anzianità al personale precario.
Per il sindacato, il Governo non dovrebbe perdere l'occasione "per sanare la grave mancanza normativa italiana sul pagamento degli scatti di anzianità dei precari della scuola". Infatti, fra poco più di due settimane, il 26 novembre, la Corte di Giustizia europea chiederà il conto allo Stato italiano per la mancata assunzione del personale supplente con più di 36 mesi di servizio svolto.
La bacchettata di Strasburgo non riguarderà, tuttavia, solo il versante della stabilizzazione di 150mila precari, su cui il Governo ha già messo le mani avanti, includendoli nell'articolo 3 della Legge di Stabilità, ma riguarderà anche il versante delle differenze retributive tra personale di ruolo e precario: si tratta dei cosiddetti 'scatti' biennali da assegnare al personale che sarebbe dovuto essere stato immesso in ruolo nei tempi stabiliti dal diritto internazionale. E non con anni e anni, a volte anche decenni, di ritardo.
Anziché soccombere davanti alle corti di appello, il Governo farebbe bene a tutelarsi", ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aggiungendo che il governo "è bene che preveda un finanziamento ad hoc per sanare il mancato rispetto del principio di non discriminazione in fatto di progressioni stipendiali".