(Teleborsa) - Supera lo scoglio di Palazzo Madama il Job Act, la legge di riforma sul mercato del lavoro, per la quale il governo ha deciso ieri di chiedere la fiducia, nel tentativo di superare le ultime resistenze da parte della minoranza del Pd.
Nel corso della notte, infatti, il Senato ha votato la fiducia sulla riforma, che è passata con 165 sì, 111 no e 2 astenuti. Il margine della maggioranza - come sottolineato dal Premier Matteo Renzi - si è rivelato dunque molto forte e ciò ha rappresentato un motivo di grande soddisfazione per il numero uno del governo.
La giornata, però, è stata densa di tensioni, a causa di una bagarre in Aula, provocata dalle proteste dei senatori del Movimento 5 Stelle e della Lega, una volta annunciata dal Ministro per le riforme l'intenzione del governo di porre la fiducia sul provvedimento.
Una protesta che è riuscita solo a tardare di qualche ora il voto di fiducia e non farlo cadere in contemporanea con il vertice Renzi-Merkel-Hollande a Milano.
"Gli italiani sono stanchi delle sceneggiate di alcuni senatori", ha commentato il Premier a freddo e dopo aver incassato l'OK alla riforma del mercato del lavoro.
Anche i rapporti in seno al Pd si sono incrinati ulteriormente, spingendo il senatore dem Walter Tocci ad annunciare le sue prossime dimissioni. "Farò di tutto perché Walter Tocci, che è una persona che stimo molto, continui a fare il senatore", ha replicato Renzi.