(Teleborsa) - "La riforma del mercato del lavoro in Italia è una priorità e se i sindacati sono contro per me questo non è un problema". Non lascia spazio all'immaginazione, il Premier Matteo Renzi, nell'illustrare la posizione del Governo in merito al dibattito sul Jobs Act. "Il mio impegno è chiaro: realizzare le riforme indipendentemente dalle reazioni", ha spiegato in una intervista al Wall Street Journal a proposito dei rapporti conflittuali con le organizzazioni di categoria.
E mentre il Presidente del Consiglio alzava paletti, la CGIL manifestava una certa apertura sul dibattito al momento più spinoso, quello sull'Articolo 18.
In un intervento a "Porta a Porta" la leader della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Susanna Camusso, ha affermato: "se si parla di allungare il periodo di prova, sono per discutere dei tempi". Ovviamente, "c'è una grande differenza tra tre e sette anni", ha precisato,"comunque possiamo discuterne".
Attenzione, però, alle tutele crescenti perché potrebbe accadere che un lavoratore in prova "non raggiunga mai le tutele che hanno gli altri".
Tornando alla riforma del mercato del lavoro, l'Esecutivo intende stringere sui tempi, terminando la discussione entro la prima settimana di ottobre.
I conflitti interni al PD? "Parliamo con tutti", ha detto Renzi da New York, precisando però che "dopo il voto della direzione, tutto il PD dovrà adeguarsi".