(Teleborsa) - E' ora di mandare in pensione i "Quota 96" della scuola con una deroga specifica che agevolerebbe, al contempo, il ringiovanimento della Pubblica Amministrazione e del corpo docente italiano.
A lanciare l'appello sulla spinosa questione dei 4 mila docenti impossibilitati ad andare in pensione per gli effetti della Riforma Monti-Fornero è l'associazione sindacale Anief. L'unico modo per evitare che questi docenti, ma anche il personale Ata, rimangano bloccati per il secondo anno consecutivo, è che la Commissione Affari Costituzionali del Senato inserisca una deroga al disegno di legge 1558 che introduce "modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico". Solo così si potrà evitare che i docenti e gli Ata rimangano in servizio per il secondo anno consecutivo, oltre alla loro uscita naturale dal lavoro del 1° settembre 2013, spiega l'Anief.
"È giunto il momento di rompere gli indugi, introducendo una deroga specifica per tutti costoro. In un colpo solo si renderebbe giustizia a tanti lavoratori della scuola, evitando che siano i tribunali a condannare l'amministrazione pure per danno esistenziale. Nel contempo si agevolerebbe il processo di ringiovanimento della pubblica amministrazione, in particolare del corpo docente italiano: il più vecchio al mondo", dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir.
E non si continui a dire che è un problema di soldi. "Basterebbe decidere di coprire l'operazione con una piccola parte dei guadagni che lo Stato percepisce dal gioco d'azzardo", spiega il sindacalista.