(Teleborsa) - Continua a frenare la crescita dell'Eurozona, che ha evidenziato un'attività che aumenta al tasso più debole visto finora da inizio anno, in linea con quanto confermato ieri dal Presidente della BCE Mario Draghi.
Infatti, la stima flash dell'indice PMI composito, elaborato da Markit, indica un decremento a 52,3 punti da 52,5 del mese precedente. L'indice PMI manifatturiero cala a 50,5 punti dai 50,7 di agosto, in linea con il consensus, mentre quello dei servizi registra un decremento a 52,8 da 53,1 punti, contro i 53 attesi dal mercato.
A motivare il rallentamento ha concorso l'afflusso di nuovi ordini, che si è rivelato modesto, mentre l'occupazione è rimasta ancora una volta largamente invariata, poiché le aziende hanno limitato le nuove assunzioni a causa del debole aumento delle vendite.
Dando un'occhiata ai singoli stati, la crescita in Germania si conferma più veloce (54 punti), guidata dal settore terziario (55,4 punti), ma è stata controbilanciata dal continuo calo francese (49,1 punti) e dal rallentamento della crescita nel resto della regione.
I dati dell'indagine, secondo Markit, suggeriscono che il PIL va verso una crescita al massimo dello 0,3% nel terzo trimestre, incoraggiato dall'espansione dello 0,4% in Germania, ma rallentato dalla stagnazione in Francia e dalla crescita debole nel resto dell'area della moneta unica.
"Ci sono anche segnali preoccupanti che la crescita possa rallentare ulteriormente nel quarto trimestre", ha rivelato il capoeconomista Chris Williamson, sottolineando che il flusso dei nuovi ordini nel manifatturiero sta rallentando ancora e le attese da parte delle aziende sulle attività per i prossimi dodici mesi sono peggiorate.
L'Eurozona rallenta pericolosamente. Aumentano i rischi per il futuro
23 settembre 2014 - 10.36