(Teleborsa) - La CGIA di Mestre fa un primo bilancio sulla TASI, l'imposta sugli immobili ed i servizi a carico di proprietari ed affittuari, all'indomani della scadenza del termine di pubblicazione da parte dei Comuni delle aliquote.
Confedilizia intanto avverte che mancano ancora 659 Comuni che non hanno deliberato e in cui si pagherà una unica soluzione entro il 16 dicembre.
Secondo la confederazione degli artigiani, nel caso in cui i proprietari di prima casa abbiano un figlio convivente, in un Comune capoluogo di provincia su due la TASI - Tassa sui Servizi Indivisibili sarà più pesante dell'IMU.
I proprietari più penalizzati saranno quelli di Vercelli: rispetto al 2012, quando sulla prima casa si pagava l’IMU, subiranno un aggravio di 198 euro.
I Comuni dove con la TASI si registreranno i maggiori risparmi sono Roma (-269 euro), Brindisi (- 310 euro), Torino (-312 euro) e Siena (- 349 euro).
Per i nuclei senza figli, invece, la situazione migliora: in due Comuni capoluogo su tre il nuovo tributo sulla prima casa sarà più leggero della vecchia IMU.
Rispetto alla situazione precedente, la graduatoria rimane pressoché uguale, mentre sia i vantaggi sia gli svantaggi economici si riducono.
"Se teniamo conto che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l’IMU sulla prima casa – dichiara il segretario Giuseppe Bortolussi - gli importi previsti dal nuovo tributo sui servizi indivisibili per l’anno in corso rischiano comunque di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie, soprattutto quelle meno abbienti. Gli unici proprietari di prima casa che possono tirare un sospiro di sollievo sono quelli di Treviso: il loro Comune è tra quelli che ha introdotto delle detrazioni particolarmente elevate, grazie alle quali l’imposta in molti casi tenderà a zero".
CGIA di Mestre: TASI più cara dell'IMU in un comune capoluogo su due
19 settembre 2014 - 14.56