(Teleborsa) - Sul fronte dell'istruzione dei giovani il Sud è sempre più abbandonato a se stesso, con gli ultimi dati Istat che trovano proprio nel Mezzogiorno il maggior numero di alunni che lasciano la scuola prematuramente.
Ma il Sud non rimane sotto i riflettori solo dal lato dei banchi, visto che in questi giorni vi è un'altra polemica in atto che investe le cattedere.
In particolare rimanere scandalizzati " del trasferimento di decine di migliaia di docenti precari originari del Sud nelle graduatorie provinciali del Centro e del Nord Italia, rimane una polemica sterile e priva di fondamento: chi pensa che la maggiore anzianità di iscrizione in una graduatoria possa avere la prevalenza sul principio meritocratico sta cadendo ancora una volta in errore". E' così che la pensa Marcello Pacifico, presidente nazionale dell' Anief, il sindacato che per primo si è battuto, con successo, per l'inserimento a "pettine" dei supplenti abilitati all'insegnamento.
La sentenza 41/2011 della Consulta ha dato piena ragione alla linea dell'Anief, decretando incostituzionale la norma introdotta inopinatamente dall'amministrazione sulla collocazione in "coda" nelle graduatorie, perché non teneva conto del punteggio maturato ed in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione, che garantisce il principio di uguaglianza tra i cittadini italiani.
Il presidente Anief si stupisce si tanto clamore, visto che anche la Corte Costituzionale si è espressa dichiarando l'illegittimità di una "logica conservativà delle graduatorie che imponeva, di fatto un conflitto con un criterio meritocratico di assegnazione delle cattedre. "Quanto accaduto nel biennio 2009/2011, precludendo a dei docenti l'accesso al ruolo in base al punteggio posseduto, è stata una decisione infausta presa unilateralmente dal MIUR e che nelle aule di tribunale ha avuto l'infausta sorte che meritava".
Tornare a parlare di barriere o di modalità per evitare gli spostamenti tra le varie province - sostiene ancora Marcello Pacifico - significherebbe tornare a voler disattendere non solo la normativa primaria di riferimento, ma anche i principi costituzionali di uguaglianza (art. 3) o quello del buon andamento della pubblica amministrazione. (art.97) oltre a quello di accesso agli uffici pubblici in condizioni di uguaglianza, (art. 51, comma 1".)
"Anziché scandalizzarsi perché dei docenti abilitati all'insegnamento pur di lavorare si spostano anche di mille chilometri dalla loro residenza - continua Pacifico -, sarebbe più opportuno andare a spiegarsi quali sono i motivi che stanno alla base dell'alto numero di trasferimenti di provincia nelle GaE. Il sindacato su questo non ha dubbi: l'origine del problema è nella cancellazione di 150 mila cattedre in cinque anni, tra cui primeggiano quelle del Meridione e delle Isole.