(Teleborsa) - L'impasse del turnover, l'ennesimo mancato via libera ai "Quota 96" e gli effetti della recente riforma delle pensioni Monti-Fornero provocheranno effetti disastrosi sulla classe docente italiana, che sarà sempre più vecchia con buona pace per gli insegnanti under 30, che sono già una rarità(al momento sono solo lo 0,5% del totale contro il 3,6% della Germania e il 6,8% della Spagna).
Recentemente il Ministero dell'Istruzione ha dato il via libera a 28 mila assunzioni (ma i calcoli dimostrano che ne servono circa 60 mila), cosa che permetterà, almeno in parte, di ringiovanire il personale della scuola. Tuttavia, spiega l'associazione sindacale Anief, lo stallo sulla questione dei "Quota 96" e l'innalzamento dei requisiti pensionistici "renderà inattaccabile il record dei docenti italiani mediamente più vecchi di tutti" (sono infatti tra i più anziani dell'area OCSE) e bloccherà, di fatto, il turnover.
Nei prossimi anni, a seguito dell'inserimento nei nuovi calcoli introdotti dalla riforma Monti-Fornero, anche i requisiti per la pensione di vecchiaia saranno sempre più alti, fino a che alle donne si richiederanno gli stessi requisiti degli uomini: nel 2018 per entrambi i sessi serviranno, infatti, quasi 67 anni.
Già a distanza di un anno e mezzo dall'entrata in vigore della nuova legge sulle pensioni gli effetti sono stati evidenti: quest'anno hanno lasciato il lavoro circa 11mila docenti e 4 mila Ata. Mentre 12 mesi prima erano stati complessivamente 28 mila. E nel 2007 oltre 35 mila. "Se non è un blocco del turn over, poco ci manca", commenta l'Anief.
Qual è la soluzione per uscire dall'impasse? Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, è necessario "trasformare in tutor per nuovi docenti tutti coloro che hanno alle spalle un congruo numero di anni di insegnamento, almeno 25-30. Con conseguente sottrazione, parziale o totale, delle ore di didattica frontale. L'opera di tutoraggio e di supervisione dell'operato dei giovani insegnanti permetterebbe sia di svecchiare il personale in cattedra, sia di migliorare la qualità complessiva dell'insegnamento".