(Teleborsa) - Torna sotto i riflettori il problema del sovraffollamento delle classi nelle scuole italiane, soprattutto quando vi sono bambini con delle disabilità, che necessitano di una maggiore assistenza e rendono opportuno un abbassamento del numero degli alunni per classe.
A riproporre il problema è il caso di una classe quarta della scuola primaria dell'istituto scolastico comprensivo di Brusciano, in provincia di Napoli, dove risultano iscritti ben quattro alunni con disabilità su un totale di ventidue. A seguito della denuncia presentata dall'Associazione "Tutti a scuola onlus" è stata fatta un'interrogazione alla Commissione "Cultura, scienza e istruzione" della Camera.
La Commissione di Montecitorio spiegando che l'istituto in questione si compone di un unico plesso di scuola primaria, con una sola sezione dalla prima alla quinta classe, ha assicurato che "anche per il prossimo anno scolastico, gli alunni interessati saranno seguiti da più insegnanti di sostegno con un rapporto minimo di uno a due".
Una risposta giudicata "poco convincente" dal sindacato della scuola Anief, che ha ricordato, innanzi tutto, le premesse che hanno portato ad una situazione di questo tipo: i continui tagli alla scuola che hanno ridotto da 12mila a 8mila le scuole esistenti ed innalzato il numero di allievi per classe da 28 a 29 nella scuola d'infanzia e da 25 a 28 nella primaria (per le superiori si arriva sino a 33). Numeri che scendono a 20 alunni se sono presenti casi di disabilità, in modo da "facilitare i processi di integrazione e d'inclusività", così come previsto dalla normativa in vigore.
E che dire dell'assegnazione degli insegnanti di sostegno? A Brusciano ne servirebbero almeno due e l'Anief esprime perplessità sulle reali possibilità che ciò avvenga, in quanto il piano triennale di assunzioni di docenti di sostegno, previsto dalla Legge Carrozza, fa emergere per l'anno 2015/2016 un sottodimensionamento dell'organico del 30%.
Il problema della mancanza di un sostegno per i disabili era già emerso in passato, anche in relazione al caso di uno studente siciliano, che si è visto riconoscere un risarcimento danni per aver fruito di meno ore di quante fossero necessarie.