Riforme ormai da tempo intrappolate a Palazzo Madama tenute in ostaggio dalla discussione di una miriade di emendamenti presentati da opposizioni e dissidenti. Accantonata, l'ipotesi della ghigliottina, ossia la consistente riduzione degli emendamenti che sono circa 8mila l'unica cosa da fare sarà lavorare in notturna.
Quindi da lunedì prossimo, 28 luglio, l'Aula del Senato si riunirà senza soste per approvare il decreto sulle riforme istituzionali. Orario di lavoro dalle 9 alle 24, fine settimana compresi. Questo quanto deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come rivelatodal presidente dei senatori del PD, Luigi Zanda.
Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ieri, ha fatto un appello affinché si superi l'estremizzazione dei contrasti. Al fianco di Napolitano si schiera il Premier Matto Renzi, che, ricevuto ieri al Colle da Napolitano ha dichiarato di coler andare "avanti senza paura". Poi su twitter in serata Renzi scrive: "Al lavoro sul programma dei mille giorni". E aggiunge le questioni all'ordine del giorno: "infrastrutture, export, fisco, giustizia, lavoro, ict". Il tutto, mentre Beppe Grillo tuona dal blog contro le riforme trovando analogie tra il 1924 e oggi che, secondo Grillo potrebbero portare ad una nuova a dittatura.