(Teleborsa) - Inizialmente era stata salutata come una delle maggiori IPO di questo 2014 ricco di sbarchi importanti, nonché come la prima privatizzazione dell'era Renzi. Purtroppo, però, l'Offerta Pubblica Iniziale di Fincantieri, che debutterà sulla Borsa di Milano il prossimo 3 luglio, non è andata come sperato.
Il colosso della cantieristica navale controllato al 99,355% da Fintecna, la finanziaria del Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha infatti dovuto ridimensionare i numeri dello sbarco a Piazza Affari a causa della tiepida accoglienza del mercato.
Come doveva andare
Nel prospetto dell'offerta approvato dalla Consob il Governo prevedeva di collocare 703,98 milioni di azioni Fincantieri, di cui 600 milioni derivanti da aumento di capitale, 103,98 milioni poste in vendita da Fintecna.
L'80% delle azioni totali era destinato agli investitori istituzionali (fondi di private equity, di investimento, di prevenzione, SICAV ecc...), il 20% alla clientela retail (il cosiddetto pubblico indistinto) e ai dipendenti Fincantieri.
Sempre nel prospetto, inoltre, la forchetta di prezzo era di 0,78-1 euro ad azione.
Com'è andata
A causa della debole domanda degli investitori, a IPO conclusa (l'offerta andava dal 16 al 27 giugno) Fincantieri ha dovuto ridimensionare le cifre.
Innanzitutto il prezzo finale è stato fissato a 0,78 euro.
In secondo luogo, sono state collocate 450 milioni di azioni invece di 703,98 milioni per un controvalore complessivo di 351 milioni di euro e una capitalizzazione di circa 1,32 miliardi di euro.
Fintecna ha ritirato le azioni che avrebbe dovuto vendere (103,98 milioni) mentre quelle derivanti da ricapitalizzazione sono scese a 450 milioni (dalle 600 iniziali).
Di questi 450 milioni, 400,738 milioni (circa il 90%) sono state assegnate alla clientela retail, 49,262 milioni (circa il 10%) agli investitori istituzionali, come annunciato oggi da Fincantieri.
Questo significa che gli investitori istituzionali, che avrebbero dovuto acquistare l'80% delle azioni della società messe in vendita, hanno snobbato l'IPO.
Secondo gli analisti interpellati da Teleborsa, uno dei motivi di questo flop è il fatto che Fincantieri non sarà contendibile. Per come è stata impostata l'IPO, infatti, il Tesoro italiano resta comunque l'azionista di riferimento con il 65% del capitale (il 55% nel caso in cui fossero state collocate tutte le 703,98 milioni di azioni preventivate).
Da rilevare, inoltre, che il Tesoro, dunque lo Stato italiano, non incasserà un centesimo, avendo ritirato la vendita delle 103,98 milioni inizialmente offerte.