(Teleborsa) - Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza. Da settembre avremo ancora più "classi pollaio".
L'emergenza deriva dal taglio nazionale effettuato dal Miur di 1.400 docenti, pur in presenza di 34mila iscritti in più nelle nostre scuole. Dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici.
Una delle situazioni più difficili si sta registrando in Piemonte: fino a 45 alunni per aula. "Non era mai accaduto che nella Regione si verificasse una situazione di questo genere, spiega Giuseppe Faraci, responsabile Anief Piemonte. Tutto nasce dai "vincoli imposti dalle ultime Leggi di Stabilità e dalla spending review", che impongono a tutte le amministrazioni pubbliche di non incrementare i parametri di spesa".
La situazione sta peggiorando di anno in anno, perché quella di non adeguare il numero degli insegnanti alle necessità è una tendenza che va avanti da almeno un triennio: a fronte di 87mila alunni in più iscritti nelle scuole pubbliche, rispetto al 2012 il Miur ha imposto agli Uffici scolastici regionali una consistenza di organici, anche del personale non docente, praticamente immutata.
"L'amministrazione scolastica, afferma Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, ha promesso che la situazione dovrebbe tornare nella normalità con l'assegnazione del cosiddetto organico di fatto: il contingente aggiuntivo di docenti che tiene conto delle situazioni più difficili. Premesso che negli anni passati non sempre si sono risolte tutte le situazioni, tanto è vero che non sono stati pochi i casi classi 'pollaio', pure con 42 alunni, anche ad anno scolastico ampiamente iniziato, ci chiediamo per quale motivo si continui ad affrontare le emergenze non nei tempi dovuti".
Anief chiede al Governo di affrontare subito l'emergenza crescente delle classi "pollaio": "se si vuole cambiare rotta, come più volte annunciato, si inizi mettendo i nostri alunni ed il personale nelle condizioni di vivere la scuola in modo sicuro".
Oggi il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini in un'audizione alla Camera dei Deputati ha sottolineato la necessità di salvaguardare la funzionalità delle scuole italiane confermando l'impegno dell'esecutivo ad occuparsi della questione.